I MARTEDI’ DELLA LUC gennaio – aprile 2023

Incontri con Scienziati, Filosofi, Scrittori, Artisti, Storici

Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito, aperti a tutta la città

LECTIO MAGISTRALIS

Venerdì 20 gennaio 2023 ore 17.30    Sala del Tricolore   

Parole per il nostro tempo

Lectio magistralis del professor Ivano Dionigi

Ivano Dionigi E’ professore emerito di Lingua e Letteratura latina dell’Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. E’ Presidente della Pontificia Accademia di Latinità e del Consorzio Interuniversitario Alma Laurea, e direttore del Centro Studi “La permanenza del classico”.
La sua ricerca è orientata su versanti molteplici: romano e greco, pagano e cristiano, classico e umanistico, latino e italiano, antico e moderno. Le ricerche più recenti lo vedono impegnato nello studio della fortuna dei classici nella letteratura e nella cultura italiana moderna e contemporanea e nell’approfondire i rapporti fra discipline umanistiche e scienze “esatte”.  Su questo tema ha curato la raccolta di saggi I classici e la scienza. Gli antichi, i moderni, noi. (Rizzoli).
Per quanto riguarda gli autori latini, la ricerca si è concentrata sulla letteratura filosofica, su Seneca e Lucrezio, i due autori prediletti al centro del recente Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio, Seneca e noi” (Laterza). Tra le altre pubblicazioni Il presente non basta. La lezione del latino(Mondadori), Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Solferino), Parole che allungano la vita (Raffaello Cortina), Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno (Laterza), Benedetta parola. La rivincita del tempo (Il Mulino).
Ivano Dionigi ha perseguito costantemente durante tutta la sua attività un’intensa attività di divulgazione della cultura classica, promuovendo un dialogo sistematico tra accademia, scuola e società. Con queste finalità ha fondato nel 1999 il Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Alma Mater Studiorum, che ha promosso una intensa attività di ricerca e numerosi convegni sulla ricezione dei classici, e sul rapporto tra scienza e letteratura – cicli di letture di testi classici, e di lezioni tenute da intellettuali e studiosi, rivolte al grande pubblico. È particolarmente attivo nella divulgazione nelle scuole ; ha partecipato a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive; è intervenuto in numerosi Festival dedicati alla letteratura e alla filosofia, alla classicità.

I MARTEDI’ DELLA LUC Incontri con Scienziati, Scrittori, Politologi, Storici, Giornalisti 

Gennaio – aprile 2023 

Martedì 31 gennaio 2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Titanic. Naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale

L’Ordine Liberale Internazionale è un progetto che intendeva armonizzare la sovranità statale e l’economia di mercato, attraverso la promozione della democrazia liberale all’interno e il sostegno alla cooperazione economica e commerciale sul piano internazionale. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, l’OLI è stato dirottato e il potere del mercato ha offuscato la forza della democrazia. L’obiettivo di proteggere le società nazionali dagli shock costituiti dalle guerre e dalle crisi finanziarie si è ribaltato nella difesa fanatica del mercato globale dalle pressioni sociali. Lo squilibrio causato dalla pandemia, il riscaldamento globale, la dilagante disuguaglianza, l’ascesa delle potenze autoritarie, il dramma delle migrazioni e la perdurante minaccia terroristica, sono sfide che possiamo vincere solo a condizione di trovare un diverso equilibrio tra cooperazione e competizione, per rendere solide, inclusive, eque e attraenti le nostre democrazie.

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Il posto della guerra e il costo della libertà

di Vittorio Emanuele Parsi

Dopo quasi ottant’anni la guerra è ricomparsa sul Vecchio Continente. L’aggressione scellerata che Vladimir Putin ha scatenato contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022 ha rotto decenni di pace e ha fatto sì che l’Europa tornasse a essere ciò che per secoli era sempre stata fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale: ‘il posto della guerra’. Come è potuto accadere uno scempio simile proprio nella ‘civile Europa’? Nel luogo che ha rappresentato un pilastro di quell’ordine liberale che ha trasformato il sistema internazionale stringendo attorno a sé una famiglia di democrazie affratellate e tessendo una fitta trama di istituzioni e trattati garanti della cooperazione e della pace? Se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola ‘regola del mondo’? La risposta a questa domanda passa per la consapevolezza che la possibilità di escludere la guerra come prospettiva deriva proprio dalla credibilità e dalla sopravvivenza di quell’ordine liberale che la guerra di Putin ha messo sotto attacco…

con l’autore dialogano Massimiliano Panarari e Mattia Mariani
Titanic è edito da Il Mulino, 2022; Il posto della guerra da Bompiani, 2022

Vittorio Emanuele Parsi è professore di Relazioni Internazionali nella facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dal 2002 è professore a contratto nella Facoltà di Economia dell’Università della Svizzera Italiana di Lugano (USI). E’ direttore di ASERI, l’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. Ha tenuto conferenze e seminari in numerose università in Italia e all’estero.
E’ membro dell’Advisory Board del Center for Diplomacy and Strategy at the London School of Economics.
E’ socio fondatore delle Società per lo Studio della Democrazia. E’ membro del Comitato Direttivo della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) ed è stato presidente dello Standing Group di Relazioni Internazionali dal 2013 al 2020. E’ editorialista de “Il Messaggero”, è ospite in molte trasmissioni televisive e radiofoniche. I suoi campi di ricerca sono: le relazioni transatlantiche, la sicurezza in Medio Oriente, i cambiamenti strutturali del sistema politico internazionale, il rapporto tra democrazia e mercato. Tra i suoi libri The Wrecking of the Liberal World Order, New York, Palgrave-Macmillan, 2021, Titanic: naufragio o cambio di rotta per l’ordine liberale, Il Mulino, 2022, Il posto della guerra e il costo della libertà, Bompiani, 2022.

Massimiliano Panarari è professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nell’Universitas Mercatorum di Roma, nonché docente di Comunicazione politica all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma e di Storia del giornalismo all’Università Bocconi di Milano. Nei suoi studi si è occupato delle trasformazioni delle forme di comunicazione nella società contemporanea, con particolare attenzione all’evoluzione del giornalismo e dell’opinione pubblica. Ha inoltre approfondito il ruolo svolto dalla comunicazione nell’affermazione di sistemi di potere e partiti politici. E’ editorialista de “La Stampa” e dei quotidiani del Gruppo Gedi e collaboratore dei settimanali “L’Espresso” e “Il Venerdì di Repubblica”. Ha pubblicato recentemente: La credibilità politica. Radici, forme, prospettive di un concetto inattuale, (con Guidi Gili, Marsilio, 2020), Uno non vale uno (Marsilio, 2018), Poteri e informazione (Le Monnier, 2017), Elogio delle minoranze. Le occasioni mancate dell’Italia (con Franco Motta, Marsilio, 2012), L’egemonia sottoculturale (Einaudi, 2010).

Mattia Mariani è nato a Reggio Emilia il 14 settembre 1968. Ha conseguito la maturità classica al liceo Ariosto di Reggio e la laurea in Scienze religiose all’Istituto santi Vitale e Agricola di Bologna. Collaboratore prima del “Resto del Carlino” poi di Telereggio e Radioreggio , è giornalista professionista dal 1994. E’ stato direttore responsabile dell’emittente Mantova Tv dal 2008 al 2010, di Radioreggio dal 2010 al 2014 e dal 2014 è direttore responsabile di Telereggio. Ha scritto commedie dialettali e musicali. E’ iscritto all’associazione italiana di vessillologia.

Martedì 7 febbraio2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Racconti del pianeta Terra

di Niccolò Scaffai

con l’autore dialoga Franco Nasi

Venti racconti di autori che in tempi diversi e da prospettive diverse e con stili diversi descrivono la deflagrazione del rapporto d’armonia uomo-natura, la violenta modificazione del paesaggio, l’alterazione degli equilibri nella biosfera, la consumazione cinica delle risorse, l’asservimento e lo sterminio del mondo animale, insomma le amare testimonianze di un’apocalisse sempre più all’orizzonte. Venti racconti di scrittrici e scrittori, alcuni tradotti per la prima volta, che Niccolò Scaffai ha scelto per illuminare il nostro sguardo, per ripensare il mondo e il modo scriteriato che abbiamo di abitarlo. Da Atwood a Safran Foer, da Rigoni Stern a Zadie Smith, Ortese, Amis, Le Guin, Ghosh…
Racconti del pianeta terra è edito da Einaudi, 2022

Niccolò Scaffai insegna Critica letteraria e letterature comparate all’Università degli Studi di Siena, dove dirige il Centro di ricerca «Franco Fortini». Ha insegnato dal 2010 al 2019 Letteratura contemporanea all’Università di Losanna, ed è membro del direttivo di Compalit – Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura. Tra i suoi libri recenti, ricordiamo per Carocci Il lavoro del poeta (2015) e Letteratura e ecologia (2017); per Mondadori i commenti alle opere di Montale La bufera e altro (2019) e Farfalla di Dinard (2021). Per Einaudi ha curato l’antologia Racconti del pianeta Terra (2022).

Franco Nasi, traduttore e saggista, insegna Letteratura anglo-americana e Teoria della traduzione presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Fra le sue pubblicazioni più recenti Translator’s Blues (Sylph edition 2015)Traduzioni estreme (Quodlibet 2015), Tradurre l’errore (Quodlibet 2021) e, con Angela Albanese, L’artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia: 1900-1975, (Longo, 2015).  Ha inoltre tradotto e curato volumi di S. T. Coleridge, W.Wordsworth. J.S Mill, R. McGough, B. Patten, Yoko Ono, B. Collins, W. Whitman.

Martedì 21 febbraio 2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Amarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento

di e con Silvana Greco e Giulio Busi

Sguardi di dame, occhi di mercante: in questo libro-palcoscenico, che ci verrà raccontato da Silvano Greco e Giulio Busi, gli attori s’incrociano, s’attraggono, si desiderano, si amano. Nell’Italia del Quattro e Cinquecento va in scena il gioco della seduzione. Palazzi, piazze, alcove vibrano di un nuovo modo di amarsi e di concepire il desiderio. Le ninfe avvenenti di Botticelli, le opulente e discinte matrone di Tiziano, gli dèi lussuriosi, come il possente Marte che, pur vincitore di mille battaglie, soccombe alla bellezza di Venere, e poi gli intrighi erotici dei gentiluomini e delle dame di corte, tutto ci parla di un’epoca sfarzosa, colma di lusinghe. Poemi, incartamenti processuali, cronache cittadine, dipinti e lettere d’amore usano il linguaggio della bellezza. Ma accanto al bello, il Rinascimento scopre l’emozione, la vicinanza dei corpi, persino la loro imperfezione. Come amano le nobildonne? E per i borghesi, per i popolani, quali sono le regole dell’attrazione? Scopriremo i legami leciti e le passioni clandestine, l’amore che punta al potere e il potere che seduce e trasforma. Nelle relazioni fra donne e uomini, in quelle omoerotiche, tra ceti diversi, la rivoluzione amorosa del Rinascimento cambia per sempre la società.
Amarsi è edito da Il Mulino, 2022

Giulio Busi dirige l’Istituto di giudaistica alla Freie Universität di Berlino ed è presidente della fondazione Bondoni Pastorio. Tra i suoi numerosi lavori segnaliamo Simboli del pensiero ebraicoQabbalah visiva;  Zohar;  Giovanni Pico della Mirandola (con Raphael Ebgi); Città di luce. La mistica ebraica dei Palazzi celesti; Uno. Il battito invisibileAmarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento (con Silvana Greco). È autore di biografie dedicate a protagonisti del Medioevo e del Rinascimento: Lorenzo de’ MediciMichelangeloMarco PoloCristoforo Colombo. Si è anche occupato degli aspetti simbolici della divinazione: Indovinare il mondoLe cento porte del destino. Da molti anni collabora con le pagine culturali del «Sole 24 ore».

Silvana Greco, cresciuta in un ambiente multiculturale, attualmente vive tra Berlino e Milano. Studiosa di sociologia della cultura e dell’arte, ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia all’Università di Milano e ottenuto l’abilitazione a professore in sociologia alla Technische Universität di Dresda, dove insegna dal 2013. È autrice di una sessantina di pubblicazioni sulla sociologia della cultura, dell’arte, dell’ebraismo. Tra i suoi volumi: Il Rinascimento parla ebraico (con G. Busi, 2019); Il sociologo eretico. Moses Dobruska e la sua “Philosophie sociale”; Cibo, identità culturale e religioneTra antico e contemporaneo (con G. Busi, C. Lambrugo, G. Curatola, M. Albanese, 2016) e, appena pubblicato, Amarsi. Seduzione e desiderio nel Rinascimento (con Giulio Busi). È Vicepresidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio e curatrice di mostre d’arte.

Martedì 7 marzo 2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Il talento del cervello. Dieci lezioni facili di neuroscienze      

di Michela Matteoli

con l’autrice dialoga Johanna Blom

Il talento del cervello vuole essere un percorso per comprendere alcune delle funzioni cerebrali più straordinarie e per indicare a tutti come adottare le strategie che preservano le capacità cognitive, dall’alimentazione al relax.

Il cervello è l’organo in grado di invecchiare meno di tutti gli altri. Meno del fegato, della pelle o del cuore. Prendercene cura è la nostra unica opportunità di estendere la giovinezza, di assaporare a lungo la vita e di salvaguardare allo stesso tempo la salute del corpo. Michela Matteoli, tra i neuroscienziati italiani più riconosciuti a livello internazionale, ci dirà che il cervello ha un punto di forza: la plasticità, cioè la proprietà di modificare se stesso e di autoripararsi, per cui può evolversi nel corso dell’intera esistenza, espandendosi, letteralmente, e costruendo nuovi collegamenti tra i neuroni. Un talento unico. La scienziata ci guiderà alla scoperta delle grandi potenzialità della nostra mente, ma anche del nemico principale del sistema nervoso: l’infiammazione cronica, che provoca invecchiamento precoce e innesca patologie come l’Alzheimer, il Parkinson e la depressione. Il talento del cervello vuole essere un percorso per comprendere alcune delle funzioni cerebrali più straordinarie e per indicare a tutti come adottare le strategie che preservano le capacità cognitive, dall’alimentazione al relax. Prima si comincia, meglio è. «Il nostro cervello non vola da solo» scrive la scienziata. «L’ambiente esterno, le molecole infiammatorie nel nostro sangue o i batteri del nostro intestino lo plasmano e lo modificano, e il nostro cervello risponde. Risponde in tono sommesso o ad alta voce. Ma risponde sempre.
Il talento del cervello è edito da Sonzogno, 2022 e fa parte della collana Scienze per la vita, ideata e diretta da Eliana Liotta

Michela Matteoli è direttrice dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), e coordina il Neuro Centre dell’Ospedale universitario milanese Humanitas, dove è anche professoressa di Farmacologia. Membro della European Molecular Biology Organisation (EMBO) e dell’Accademia Europaea, è nei comitati scientifici dell’Institut de Psychiatrie et Neurosciences di Parigi, della Fondazione Armenise Harvard, della Fondazione Umberto Veronesi e di altri centri di ricerca italiani e internazionali. Fa parte di gruppi di valutazione scientifica internazionali. Nella sua carriera ha ricevuto vari riconoscimenti, tra cui il Premio Atena per meriti scientifici. Nel 2013 è stata premiata dalla prestigiosa rivista “Nature” con il Mid Career Mentoring Award per aver ispirato una generazione di giovani scienziati. Collabora con importanti riviste scientifiche, tra cui “Science”, “Nature”, l’”Embo Journal”, il “Journal of Neuroscience”. E’ autrice di circa 160 pubblicazioni ad alto impatto scientifico (con un H-index di 71). Nel 2022 ha ottenuto un finanziamento europeo che permette a figure leader nella ricerca internazionale di portare avanti progetti innovativi, in grado di aprire nuove direzioni negli studi scientifici.
Il talento del cervello, pubblicato di recente nella collana “Scienze per la vita” edita da Sonzogno, va in direzione della divulgazione per il grande pubblico.

Johanna Maria Catharina Blom Laureata in Psicologia sperimentale all’Università di Leida, specializzata in Neurologia dello sviluppo all’Università di Leida, con un master in Psicobiologia dello sviluppo e in Neuroscienze comportamentali all’Università John Hopkins di Baltimora, ha svolto attività didattica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e ora è Professore Associato presso il Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze dell’Università di Modena e Reggio Emilia. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali. Il campo di interesse riguarda: prematurità e sviluppo del cervello, suscettibilità genetica alle patologie come marker predittivo di problemi comportamentali, salute mentale materna e sviluppo del bambino, alimentazione e cervello, neuroscienze pediatriche.

Martedì 14 marzo 2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Le forme della moda. Cultura, industria, mercato, comunicazione

di Maria Luisa Frisa

con l’autrice dialoga Vanni Codeluppi

La moda è un linguaggio universale. È un sistema nel quale si incontrano le fasi dell’ideazione, della progettazione, del mercato e del consumo. Sul campo della moda si giocano incontri che vedono coinvolti attori provenienti da tutti i settori della vita sociale, culturale ed economica. La moda raccoglie tutti gli stimoli e li rimette in gioco. E’, nel xxi secolo, lo spazio di una cultura condivisa. Maria Luisa Frisa disegna i contorni di questo sistema: il suo rapporto con il tempo, l’espressione e l’identità di genere, il mix tra procedure inventive, la complicità tra saperi artigianali e industriali, la coesistenza di pensiero logico e analogico, delle ragioni dell’arte temporanea e dell’archivio. La moda è una disciplina che affronta la contemporaneità, la definisce senza chiuderla. E nel farlo, parla di noi, del nostro stare nel tempo.
Le forme della moda è edito da Il Mulino, 2022

Maria Luisa Frisa, teorica della moda e curatrice, è direttore del Corso di laurea in Design della moda e Arti multimediali all’Università Iuav di Venezia. È presidente di MISA, Associazione Italiana degli Studi di Moda. Dirige la rivista “Dune: scritture su moda, progetto e cultura visuale”.
Ha curato mostre (e rispettivi libri), tra le più recenti: Simonetta. La prima donna della moda italiana (Firenze, 2008); Pasquale De Antonis. La fotografia di moda 1946-1968 (Roma, 2008); Lei e le altre. Moda e stili nelle riviste RCS dal 1930 a oggi (Milano, 2011); (con Judith Clark) Diana Vreeland After Diana Vreeland (Venezia, 2012); Italiana. L’Italia vista dalla moda 1971-2001 (Milano, 2018); Memos. A proposito della moda in questo millennio, 2020.
Tra le pubblicazioni più recenti: (con Stefano Tonchi) Walter Albini e il suo tempo. L’immaginazione al potere (Marsilio, 2010); Una nuova moda italiana (Marsilio, 2011); (con Marco Ricchetti) Il bello e il buono. Le ragioni della moda sostenibile (Marsilio, 2011); Le forme della moda. Cultura, industria, mercato, comunicazione (Il Mulino, 2022). E’ direttore per Marsilio Editori della Collana Mode, dedicata alle idee e alle figure della moda.

Vanni Codeluppi è professore ordinario presso l’Università IULM di Milano, dove insegna Sociologia dei media. In passato ha insegnato anche nelle Università di Urbino, Palermo e Modena e Reggio Emilia. Le sue ricerche riguardano principalmente gli studi sui media, sulla cultura di massa e sui consumi. Ha collaborato con numerosi giornali e ha pubblicato più di 30 monografie, tra cui i recenti Il divismo. Cinema, televisione, web (Carocci, 2017), Il tramonto della realtà (Carocci, 2018), Jean Baudrillard (Feltrinelli, 2020), Dizionario dei media (Franco Angeli, 2020), Come la pandemia ci ha cambiato (Carocci, 2020), Leggere la pubblicità (Carocci, 2021), Umberto Eco e i media (Franco Angeli, 2021), Creativi d’Emilia (Carocci, 2022).

Martedì 21 marzo 2023 ore 17,30 Aula Magna Manodori, Unimore

Chi si ferma è perduto

di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone

con gli autori dialoga Susanna Ferrari

Scopriremo una nuova protagonista del giallo italiano, una investigatrice destinata a far breccia nel cuore dei lettori: Serena Martini, caparbia e curiosa e con tanto tempo a disposizione. Per dar vita a questo personaggio letterario Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, coppia nella vita, hanno deciso di scriverne insieme. Un’indagine al femminile che, tra suspense e ironia, scava nei segreti di un borgo toscano e dei suoi abitanti. Come già nella serie del BarLume, è l’affermazione del lato umoristico, o benevolmente assurdo, della vita che introduce nel poliziesco l’elemento comico, a cui in questo romanzo si aggiunge la capacità di rappresentare la sensibilità femminile.
Chi si ferma è perduto è edito da Sellerio, 2022

Marco Malvaldi chimico e scrittore. Ricercatore presso l’Università di Pisa (Dipartimento di Chimica biorganica), nel 2007 ha esordito nella narrativa con il giallo ambientato sulla costa toscana La briscola in cinque, accolto con favore da critica e lettori. Pubblicato dalla casa editrice Sellerio, che pubblicherà poi gli altri gialli della serie poi divenuta nota come I romanzi del BarLume, da cui è stata tratta una serie televisiva. Nel 2011 esce il giallo storico Odore di chiuso, nel 2021 il romanzo storico La misura dell’uomo. Nel 2014, in collaborazione con Dino Leporini, pubblica il saggio Capra e calcoli. L’eterna lotta tra gli algoritmi e il caos, seguito da altri saggi, che si alternano ai romanzi e ai numerosi gialli. Tra i saggi:L’infinito tra parentesi. Storia sentimentale della scienza da Omero a Borges; L’architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico; Caos. Raccontare la matematica; La direzione del pensiero. Matematica e filosofia per distinguere cause e conseguenze e il saggio umoristico Per ridere aggiungere acqua. Con Samantha Bruzzone ha pubblicato Chiusi fuori; Chi si ferma è perduto; La molla e il cellulare. Dal 2015 collabora con il Domenicale de Il Sole 24 ore. Nel 2017 è stato nominato membro onorario del CICAP.

Samantha Bruzzone ha frequentato fra il 1992 ed il 2009 il dipartimento di Chimica e Chimica industriale dell’Università di Pisa, fino a conseguire il dottorato di ricerca e dove è stata poi assegnista. In seguito ha lavorato presso il dipartimento di Ingegneria della stessa Università. Da molti anni è consulente di Marco Malvaldi nella stesura dei suoi libri. Con Marco Malvaldi ha pubblicato Leonardo e la mareaChiusi fuoriChi si ferma è perdutoLa molla e il cellulare. Che differenza c’è tra una scoperta e un’invenzione?.

Susanna Ferrari è laureata in Giurisprudenza. Ha iniziato a lavorare, già durante gli studi, come operatrice culturale al Museo “Cervi” di Gattatico. Per diversi anni è stata assistente parlamentare: un’esperienza professionale molto significativa. E’ a Telereggio dal 2006. Giornalista pubblicista, con un Master in comunicazione multimediale, è stata responsabile dell’archivio storico della tv e direttore di RECS, canale di approfondimento di Telereggio. Ha curato e condotto programmi e documentaritra cui Il grande libro. Conversazioni sulla Costituzione; Il capo, il popolo, i miti. Viaggio nell’Italia unita; La legge è uguale per tutti; Domenica con noi.

Martedì 18 aprile 2023 ore 17.30 Aula Magna Manodori, Unimore

Cosa c’entra la felicità?

di Marco Balzano

con l’autore dialoga Cristina Guardiano
Felicità è una parola di cristallo, la più soggettiva del vocabolario. Cambia a seconda dei nostri valori, delle nostre condizioni di salute, delle nostre idee, della nostra fede, della nostra età, del nostro rapporto col tempo e con la morte. Muta svariate volte nel corso della vita poiché a cambiare siamo prima di tutto noi col nostro orizzonte di desiderio. Definirla, quindi, non è impresa da poco, ma può rivelarsi un’avventura avvincente. Il suo significato, infatti, apre mille strade e mille orizzonti. Per me è uno stato di estasi, per te un momento di inconsapevolezza. Il luogo dove si trasforma di più è proprio nella lingua, coi suoi labirinti etimologici perché le parole contengono immagini originarie, miniere di storie e di misteri, che nei sotterranei della nostra mente agiscono e danno forma ai pensieri e alle emozioni di ogni giorno. Marco Balzano varca la soglia della felicità con le chiavi della lingua, o meglio di quattro. Sono quelle in cui la civiltà occidentale affonda le sue radici: il greco e il latino della tradizione classica, l’ebraico di quella giudaico-cristiana e infine l’inglese, lingua universale del nostro tempo. In ognuno di questi idiomi la parola felicità dischiude immagini e significati molto differenti che illuminano con luci diverse valori etici e morali, questioni politiche, atteggiamenti psicologici e, più genericamente, maniere di guardare alla vita e alla morte, al futuro e alla memoria, agli altri e a noi stessi. L’etimologia restituisce alle parole la loro complessità e, così facendo, ci mette in condizione di prenderci cura della lingua: per praticarla liberamente, evitarle il deterioramento a cui la sottopongono, ad esempio, i social, la pubblicità o la propaganda, e proiettarla nel tempo. Capire da dove vengono e come sono arrivate a noi le parole ci mostra quanto influiscano sulla nostra vita e come ci plasmino. Al punto da poterci indicare nuovi modi di essere felici.
Cosa c’entra la felicità? è edito da Feltrinelli, 2022

Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come insegnante di liceo. Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie Particolari in controsenso (Lieto Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo è Il figlio del figlio (Avagliano 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012), tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann.
A questo primo romanzo hanno fatto seguito Pronti a tutte le partenze (Sellerio 2013), L’ultimo arrivato (Sellerio 2014), con il quale vince nel 2015 il premio Campiello. Altre pubblicazioni con Einaudi: Resto qui (2018), Le parole sono importanti (2019) e Quando tornerò (2021). Nel 2022 è il vincitore del «Premio letterario Friuli-Venezia Giulia. Il racconto dei luoghi e del tempo».

Cristina Guardiano è professore di linguistica al Dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si è laureata in lettere classiche all’Università di Pisa, dove ha anche ottenuto il titolo di Dottore di ricerca in Linguistica, specializzandosi in glottologia, sintassi storica, linguistica teorica e comparativa. La sua attività di ricerca si svolge nell’ambito della linguistica formale e quantitativa, della comparazione, del mutamento linguistico e della ricostruzione filogenetica, del confronto geni-lingue. È alumna Fulbright (2013-2014, Department of Linguistics, UCLA). Partecipa a progetti di ricerca finanziati da istituzioni nazionali e internazionali, pubblica su riviste e volumi internazionali di linguistica e antropologia.

TUTTI GLI INCONTRI SONO A INGRESSO LIBERO, aperti a tutta la cittadinanza

I Martedì sono promossi dalla Libera Università Crostolo APS /LUC

con il sostegno della Fondazione Manodori

con la collaborazione di Unimore

con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico regionale

info@liberauniversitacrostolo.it – tel. 0522 452182