Medicina narrativa
con Stefano Calabrese e Valentina Conti
L’approccio basato sulla medicina narrativa (narrative based medicine) nasce verso la fine degli anni Novanta, e il suo scopo principale è stato di introdurre nei protocolli medico-sanitari un orientamento “relazionale” con il paziente. Questo ciclo di incontri prende in esame le metodologie proprie della medicina narrativa, che si è posta come integrazione della evidence based medicine, in quanto la testimonianza del paziente e del suo vissuto sono divenuti centrali, al pari dei sintomi fisici della malattia.
lunedì 8 aprile 2024, ore 17,30, Unimore
Stefano Calabrese
La biblioterapia
L’incontro analizza la storia, lo sviluppo e le applicazioni dell’uso della letteratura a fini terapeutici, in contesti clinici ed educativi, focalizzandosi altresì su casi di studio internazionali e sulla situazione attuale italiana… dall’altro lato, si concentra sugli effetti neurologici e cognitivi dell’immersività in mondi letterari, nello specifico sulle metodologie che utilizzano un approccio narrative-based con finalità di supporto terapeutico e i rispettivi risultati, e sugli effetti neuro-cognitivi delle narrazioni utilizzate con finalità terapeutica.
Stefano Calabrese è Professore Ordinario di Critica letteraria e letterature comparate presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in cui insegna Comunicazione narrativa e Medicina narrativa ed è Presidente del Corso di Laurea Magistrale Media Education per le Discipline letterarie e l’Editoria; inoltre è docente di NeuroHumanities e Comunicazione multimediale nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Analisi dei testi mediali nell’Università IULM di Milano.
Tra i suoi ultimi volumi: Neuro-Narratology (2023, Peter Lang); Vivere di storie. Seminario su Maupassant e la neuronarratologia scritto con Valentina Conti (2023, Carocci); Che cos’è la medicina narrativa scritto con Valentina Conti e Chiara Fioretti (2022, Carocci).
lunedì 15 aprile 2024, ore 17,30, Unimore
Stefano Calabrese
La funzione terapeutica delle narrazioni
L’incontro analizza le caratteristiche delle memorie traumatiche e il modo in cui esse vengono integrate all’interno delle altre memorie autobiografiche. La cornice teorica di riferimento è il modello teorico cognitivo del disordine post-traumatico (PTSD): le ricerche in questo campo hanno dimostrato infatti che l’emergere di disturbi/sintomi psicologici dopo un evento traumatico dipende dalla capacità dell’individuo di assimilare l’accaduto e integrarlo con le informazioni già presenti in memoria o con gli schemi cognitivi già formati riguardanti il mondo e se stessi. In particolare, il corso mostra come il processamento e la codifica durante e dopo il trauma siano di tipo bottom-up: le informazioni risultano scarse, frammentarie e dominate da impressioni sensoriali, mentre i ricordi che si integrano negli schemi già esistenti hanno una codifica di tipo concettuale, ovvero top-down. A partire dal 2005 circa, le narrazioni del trauma sono diventate peraltro l’elemento privilegiato per studiare la memoria e le sue modalità di immagazzinamento.
Stefano Calabrese è Professore Ordinario di Critica letteraria e letterature comparate presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in cui insegna Comunicazione narrativa e Medicina narrativa ed è Presidente del Corso di Laurea Magistrale Media Education per le Discipline letterarie e l’Editoria; inoltre è docente di NeuroHumanities e Comunicazione multimediale nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Analisi dei testi mediali nell’Università IULM di Milano.
Tra i suoi ultimi volumi: Neuro-Narratology (2023, Peter Lang); Vivere di storie. Seminario su Maupassant e la neuronarratologia scritto con Valentina Conti (2023, Carocci); Che cos’è la medicina narrativa scritto con Valentina Conti e Chiara Fioretti (2022, Carocci).
lunedì 22 aprile 2024, ore 17,30, Unimore
Valentina Conti
La funzione terapeutica del visual storytelling
L’incontro analizza i risultati dei più recenti studi sperimentali che si sono avvalsi di narrazioni visive (in particolare graphic novels e fumetti) nell’educazione medica, nella cura del paziente e in altre applicazioni… relative all’assistenza sanitaria, anche alla luce dei nuovi studi condotti in ambito neuro-cognitivo e mostra gli aspetti e le caratteristiche, che hanno ampliato l’utilizzo del visual storytelling dal comparto entertainment estetico a quello terapeutico. I risultati degli studi condotti dalle scienze neuro-cognitive in ambito estetico hanno messo in luce che la visione di immagini provocherebbe una reazione neuro-fisiologica di simulazione incarnata (embodied simulation) delle azioni, delle emozioni e delle sensazioni corporee in esse raffigurate che ci permette un’esperienza immersiva più “diretta”, rispetto alla sola lettura di un testo verbale. È proprio in riferimento a quest’ultimo aspetto, che nel primo decennio del XXI secolo è nata la graphic medicine, un nuovo ambito di ricerca interdisciplinare sta aprendo la strada all’utilizzo del visual storytelling nell’assistenza sanitaria (nello specifico l’utilizzo e/o nella creazione di fumetti e graphic novels).
Valentina Conti è Ricercatrice in Narratologia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dove insegna New media e letteratura giovanile. È autrice di New media e letteratura giovanile: quale retorica (Mimesis, 2023) e Contagiarsi!(2021, Clueb).
Il corso è promosso da LUC
in collaborazione con Unimore
con il sostegno di Fondazione Manodori
Contributo di partecipazione al corso: 20 euro
Iscrizioni da lunedì 4 marzo, anche con bonifico on line IBAN IT25D0200812834000100351436
Occorre essere iscritti alla LUC per il 2024
Sede del corso Unimore, Palazzo Dossetti, Viale Allegri 9 RE
Per iscrizioni e informazioni: LUC-Libera Università Crostolo APS tel. 0522 452182 (da lunedì a venerdì ore 10.00 – 12.00)
luc.wpdev.kalimera.it
info@liberauniversitacrostolo.it
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