I Martedì della LUC

I Martedì della LUC
Appuntamenti tra Storia e Geopolitica, Scienze, Arte, Letteratura e Poesia

 

Martedì 16 gennaio 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
Maurizio Scarpari
La Cina al centro: Ideologia imperiale e disordine mondiale
con l’autore dialogano Amina Crisma e Antonio Fiori

Cina contro Occidente, autocrazie contro democrazie? Quali sono le ragioni storiche e culturali alla base del modello di potere cinese, ritenuto da Xi Jinping superiore a quello delle democrazie liberali? Impossibile rispondere senza legare l’attualità alla storia imperiale. Il progetto di Xi è infatti quello di porre la Cina al centro, com’era nella concezione cinese prima dell’arrivo delle potenze occidentali, e di tornare a occupare la scena del mondo, da protagonista. Lo scontro non è solo economico e politico, ma anche culturale e valoriale: a essere messi in discussione sono infatti gli stessi principi liberali, fondamento delle democrazie di un Occidente oggi sempre più in preda a una forte crisi identitaria. Contrapponendo un nuovo assetto internazionale a quello creato dai vincitori della Seconda guerra mondiale, la Cina di Xi si avvicina adesso alla Russia di Putin. Ci troviamo di fronte a un nuovo tornante della storia? Riuscirà il mondo a evitare un nuovo conflitto mondiale?
Il libro La Cina al centro è edito dal Mulino, 2023

Maurizio Scarpari ha insegnato Lingua cinese classica dal 1977 al 2011 presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha ricoperto diverse cariche accademiche, tra le quali quelle di Prorettore Vicario e di Direttore del Dipartimento di Studi sull’Asia Orientale. Le sue ricerche riguardano principalmente la Cina pre-imperiale e primo-imperiale (secoli VI-I a.C.). I settori privilegiati, sui quali vertono la maggior parte delle sue pubblicazioni, sono il filologico-linguistico classico, l’archeologico e quello relativo alla storia del pensiero filosofico antico e alla sua incidenza sul pensiero politico attuale. Per Einaudi ha pubblicato Il confucianesimo. I fondamenti e i testi (2010) e ha diretto, per le Grandi Opere, i volumi dedicati alla storia della civiltà cinese (La Cina, 2009-2013).

Amina Crisma Amina Crisma insegna dal 2007/8 Filosofie dell’Asia Orientale all’Università di Bologna, dopo aver insegnato Sinologia e Storia delle religioni della Cina alle Università di Padova (2000/2010) e di Urbino (2007). Il suo ambito di ricerca è il pensiero cinese nelle fonti antiche (con speciale attenzione a quelle meno note ed esplorate), nelle reinterpretazioni attuali, nelle potenzialità per l’odierno dibattito interculturale. E’ interessata a “ripercorrere il passato per comprendere il presente”, e a indagare il complesso rapporto fra tradizioni e modernità. Ha pubblicato volumi quali Il Cielo, gli uomini (2000), Conflitto e armonia (2004), Neiye, il Tao dell’armonia interiore (2015), Confucianesimo e taoismo (2016), Meditazione taoista (2020), e ha contribuito a numerose opere collettanee, tra le quali Per una filosofia interculturale (2008), Genere e religioni (2014), La filosofia e l’altrove (2016). Fra le sue traduzioni e curatele vi sono Storia del pensiero cinese di Anne Cheng (2000) e La via della bellezza di Li Zehou. Collabora a varie riviste, fra cui Inchiesta ( www.inchiestaonline.it  ), della quale coordina l’Osservatorio Cina.

Antonio Fiori è Professore associato di Storia e Istituzioni dell’Asia presso l’Università di Bologna e Presidente dell’Asia Institute. È anche adjunct professor presso la Korea University di Seoul e la UPES di Dehradun (India). È stato visiting scholar presso lo United International College di Zhuhai (RPC), lo East-West Center di Honolulu e il Centro per gli Studi Coreani Kyujanggak (Seoul National University). È autore di numerose pubblicazioni sulle relazioni tra le due Coree e sulla politica estera e interna della Corea del Nord. Si occupa anche di politica estera della Repubblica Popolare Cinese. Tra le sue pubblicazioni più recentiThe Korean Paradox: Domestic Political Divide and Foreign Policy in South Korea (Routledge, 2019) e The Routledge Handbook of Europe-Korea Relations (Routledge, 2022).

 

Martedì 6 febbraio 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
Massimo Mussini
Quattro passi per Reggio
con l’autore dialoga Andrea Casoli

Massimo Mussini in questo libro sospende i panni del ricercatore accademico e critico d’arte per tenere una conversazione con il lettore, in particolare con i concittadini che vivono Reggio Emilia senza conoscere la genesi e l’evoluzione dell’ambiente urbano.  È l’occasione per scoprire e imparare a osservare gli indizi architettonici disseminati in città, spesso invisibili all’occhio poco attento e abituato alla loro presenza. Attraverso questi elementi il libro ricostruisce fatti e aneddoti del passato, precisi e dettagliati, ma anche narrati con sapiente benevolenza e talora con un pizzico di umorismo.
Il libro Quattro passi per Reggio è edito da Corsiero Editore

 Massimo Mussini ha concluso nel 2010 la sua attività di professore ordinario di Storia dell’arte moderna presso l’Università degli Studi di Parma, dove era entrato come assistente ordinario nel 1972, abbandonando l’insegnamento di letteratura italiana ai licei. Si è inizialmente interessato a studi sulla Storia dell’arte medievale e dal 1983 ha ottenuto la cattedra di Storia delle arti grafiche come professore associato e, successivamente, quella di Storia dell’arte moderna, come professore ordinario. I diversi passaggi gli hanno consentito di coltivare numerosi interessi che hanno contribuito a dargli una visione della disciplina più agile e diramata. Alle pubblicazioni sull’arte medievale si sono aggiunte così le ricerche sulla funzione dell’incisione come strumento di analisi critica e di riproduzione delle opere d’arte (Correggio tradotto, Milano 1995; Parmigianino e l’incisione, Milano 2003), sulla fotografia intesa sia come sostituto dell’incisione nella riproduzione dell’immagine, sia come linguaggio figurativo autonomo (Luigi Ghirri, Parma 1979 e Milano 2001; Carla Cerati, Milano 2007; Mario Cresci, Torino 2004; Vasco Ascolini, Reggio Emilia 2022). Nell’ambito della Storia dell’arte moderna hanno ricevuto particolare attenzione i suoi studi su Francesco di Giorgio Martini (Francesco di Giorgio e Leonardo, Parma 1991 e Francesco di Giorgio e Vitruvio, Firenze 2003).

Andrea Casoli, nato a Reggio Emilia, si laurea a Bologna, dopo il dottorato di ricerca conseguito all’Università di Siviglia, si trasferisce a Milano dove lavora nel campo dell’editoria come assistente di Raffaele Crovi e come free lance. Ha tradotto Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll e ha collaborato al libro di Lella Costa La sindrome di Gertrude. Recentemente ha pubblicato Piccole poesie passeggere. Ha dato vita alla casa editrice corsiero editore.

 

Martedì 20 febbraio 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
Emanuele Trevi
La casa del Mago
con l’autore dialoga Ivan Levrini

Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio, fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza. Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo sempre mutevole territorio, fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento (ne La casa del mago – accanto a straordinari personaggi contemporanei, tra cui spicca Paradisa, una prostituta peruviana – figurano Carl Gustav Jung, Natalia Ginzburg, Giorgio Manganelli, Ernst Bernhard…), Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell’essere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere.
Il libro La casa del mago è edito da Ponte alle Grazie

Emanuele Trevi è uno dei critici più celebri della sua generazione oltre che premiato scrittore. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, e autori italiani del Novecento. Tra le sue collaborazioni citiamo: il «Manifesto» (Alias) e la trasmissione radiofonica Lucifero di Radio Tre, con una sezione dedicata alla poesia. Il suo libro Istruzioni per l’uso del lupo ha riscosso un notevole successo. Redattore di «Nuovi Argomenti», ha fatto parte della giuria del premio Calvino nel 2001, e del premio Alice 2002. Nel 2012 esce per Ponte alle Grazie il libro Qualcosa di scritto.È stato editor per Fazi e ha collaborato con la casa editrice Quiritta. Tra le sue pubblicazioni: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi 1994), Musica distante (Mondadori 1997), Figuracce (Einaudi 2014), Il popolo di legno (Einaudi Stile Libero 2015),Sogni e favole (Ponte alle Grazie 2019), Viaggi iniziatici (UTET 2021), Due vite (Neri Pozza 2021) vincitore del Premio Strega nel 2021 e La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023).

 Ivan Levrini insegna storia e filosofia al liceo “Ariosto-Spallanzani” di Reggio Emilia. Ha scritto su diverse riviste, tra cui «Discipline filosofiche», «Il Semplice», «Zibaldoni e altre meraviglie», «Parol», il «Caffè illustrato», «Griseldaonline» e «Doppiozero». Un suo libro di racconti è apparso nel 2011 (Semplici svolte del destino, QuiEdit). Ha collaborato all’Almanacco 2016. Esplorazioni sulla Via Emilia (Quodlibet, 2016). Nel 2017 è uscita una seconda raccolta di racconti dal titolo Vita coniugale (Quodlibet). Dal 2012 conduce Verso sera, ciclo di incontri filosofici presso il Teatro Valli di Reggio Emilia.

 

Martedì 12 marzo 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
Elisabetta Moro con Marino Niola
Sirene. Il mistero del canto
Variazioni sul mito. Omero, Ovidio, La Motte Fouqué, Andersen, Nerval, Serao, Kafka, Joyce, Bachmann
Letture di Maria Antonietta Centoducati e Franco Ferrari

Cantano, suonano, incantano, piangono, ammutoliscono. Le sirene, figlie del mito e guardiane del mistero, sono predestinate a svolgere un ruolo emblematico nella storia dell’umanità. Presidiano la soglia tra luce e ombra, tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Il loro corpo ibrido è come un geroglifico che tiene insieme l’umano e l’animale in una endiadi di perturbante bellezza. Come se, nel momento stesso in cui la mente umana ha inventato queste creature, avesse lanciato una sfida poetica e conoscitiva a quel principio della «contradizion che nol consente», per dirla con Dante. Perché di contraddizione si tratta. Di una unione tra due nature, umana e animale, e proprio per questo l’esito è un essere fantastico destinato a impressionare nel profondo il nostro immaginario. Al punto che da oltre tremila anni le incantatrici interrogano la testa e il cuore dell’Occidente. Omero le ha trasformate in un mito immortale raccontando il loro incontro fatale con Ulisse. Ovidio ne ha descritto la metamorfosi originaria. Friedrich de la Motte Fouqué ha ammantato di inquietudine le loro vicende terrene. Hans Christian Andersen ha portato il lettore dalla loro parte fino all’immedesimazione. Gérard de Nerval e Matilde Serao hanno celebrato le glorie di una delle sirene omeriche, Partenope, la mitica fondatrice di Napoli. Franz Kafka le immagina come mute e dispettose eroine antiborghesi. James Joyce le innesta come ultime vibranti epicuree nel flusso di coscienza dell’Occidente. Ingeborg Bachmann invoca la loro furia distruttiva per vendicarsi di chi le ha spezzato il cuore. A legare tutte queste variazioni sul mito sirenico sono il potere allucinatorio della voce e l’abissale mistero del canto.
Il libro Sirene. Il mistero del canto, a cura di Elisabetta Moro, è edito da Marsilio

Elisabetta Moro è professore ordinario di Antropologia culturale all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa. Editorialista del “Mattino” e del settimanale svizzero “Il caffè”, collabora con il “Corriere della Sera” e il mensile Cook. Tra i libri pubblicati: Sirene. La seduzione dall’antichità ad oggi (2019), Andare per i luoghi della dieta mediterranea (con M. Niola, 2017), La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita (2014).

Marino Niola è professore di Antropologia dei simboli, Antropologia delle arti e della performance, Miti e riti della gastronomia contemporanea presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli dove coordina il Laboratorio di Antropologia Sociale e dove dirige il Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea “MedEatResearch”. È stato professore all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e in quelle di Padova e di Trieste, dove nel 1999 è stato tra i fondatori del primo corso di laurea italiano in Scienze e Tecniche dell’Interculturalità. Niola svolge attività di divulgazione su TV e Radio Rai ed è editorialista de “la Repubblica”. Sul Venerdì di Repubblica cura la rubrica settimanale Miti d’oggi. Collabora con “Le Nouvel Observateur” e “Il Mattino” di Napoli. Dal 2008 al  2010 è stato presidente del Teatro Mercadante, divenuto da qualche anno Teatro Stabile di Napoli.

Maria Antonietta Centoducati diplomata presso l’ Accademia dei Filodrammatici di Milano, lavora attivamente come attrice e Performer, collabora con varie compagnie di prosa professioniste spaziando nel repertorio teatrale classico e storico, e nel teatro civile e sociale. Scrive lei stessa i testi degli spettacoli che interpreta. Nel giugno 2021 ha vinto il prestigioso premio Concorso Autori Italiani 2021 indetto dalla rivista “Sipario” con il testo teatrale “Il canto dei colori” messo in scena dall’attore Sandro Lombardi e dal pianista Antonio Ballista.

 Franco Ferrari svolge da anni varie attività in ambito comunicativo con l’utilizzo di tecniche attoriali (lettura ad alta voce, narrazione, recitazione) per la veicolazione di contenuti culturali (presentazioni editoriali, divulgazione storica e artistica, concerti) in collaborazione con autori, editori, istituzioni e organizzazioni di vario tipo.

 

Martedì 26 marzo 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
Vivian Lamarque
L’amore da vecchia
con l’autrice dialoga Franco Nasi

In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un’opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l’autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all’apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all’incanto e agli spunti più vari dell’immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull’idea dell’amore «inventato», propone narrazioni, in un’ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell’esperienza. Ma è ben presente, in L’amore da vecchia , un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell’età dell’inverno, di cui l’autrice sente il progredire, l’attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.
Libro vincitore del Premio Strega Poesia 2023, del Premio Viareggio-Rèpaci 2023 – Poesia e del Premio Umberto Saba Poesia 2023
Il libro L’amore da vecchia è edito da Mondadori

Vivian Lamarque Scrittrice e poetessa. Di origini valdesi, viene data in adozione, a nove mesi, in quanto illegittima, a una famiglia cattolica milanese. A quattro anni perde il giovane padre adottivo. A dieci scopre di avere due madri e inizia a scrivere le prime poesie. Vive a Milano dove ha una figlia e due nipoti. Ha insegnato italiano agli stranieri e letteratura in licei privati. Ha tradotto La Fontaine, Valéry, Prévert, Baudelaire. Dal 1992 scrive sul “Corriere della Sera”. Il suo primo libro, Teresino, ha vinto il Premio Viareggio Opera Prima nel 1981. Tra gli altri successivi premi, il Montale (1993), il Pen Club ed il Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo (1996) nella sezione poesia, il Camajore (2003), l’Elsa Morante (2005), il Cardarelli-Tarquinia, il Premio Carducci (2016) e il Bagutta (2017) . Autrice anche di molte fiabe, ha ottenuto il Premio Rodari (1997) e il Premio Andersen (2000).  È tra i vincitori del Premio Giuseppe Dessì 2016. Inoltre, nel 2018 è stata insignita della Laurea Apollinaris Poetica dall’Università Pontificia Salesiana di Roma, premio alla carriera per i migliori poeti italiani viventi. Nel 2023 ha vinto la prima edizione del Premio Strega poesia, con L’amore da vecchia (Mondadori).

Franco Nasi, traduttore e saggista, insegna Letteratura anglo-americana e Teoria della traduzione presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Fra le sue pubblicazioni più recenti Translator’s Blues (Sylph edition 2015), Traduzioni estreme(Quodlibet 2015), Tradurre l’errore (Quodlibet 2021) e, con Angela Albanese, L’artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia: 1900-1975, (Longo, 2015). Ha inoltre tradotto e curato volumi di S. T. Coleridge, W.Wordsworth. J.S Mill, R. McGough, B. Patten, Yoko Ono, B. Collins, W. Whitman. Ha collaborato a diverse riviste, fra cui “Il Verri”, “Studi di Estetica”, “Nuova Corrente”, “Testo a Fronte”, “Italica”, “Nuova Prosa”, e ha curato i volumi “Intorno alla via Emilia. Per una geografia culturale dell’Italia contemporanea” e “West Lafayette”, edito da Bordighera Press. Fra gli ultimi lavori la monografia su Arne Naess, con Luca Valera  (“Riga”46).

 

Martedì 9 aprile 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
I Martedì della LUC a tema: Cultura Salute e Benessere
Silvio Garattini
Prevenzione è rivoluzione. Per vivere meglio e più a lungo
con l’autore dialoga Salvatore De Franco

Non è mai troppo tardi per costruire buone abitudini e aumentare le possibilità di una vita lunga e sana. Cosa vuol dire prevenzione? Vivere più a lungo e liberi da malattie, innanzitutto. Ma non solo. Prevenzione è lotta alle disuguaglianze, a cominciare da quelle economiche. Prevenzione è cura dell’ambiente, contrasto alla perdita di biodiversità, all’inquinamento, agli allevamenti intensivi. È educazione, scolastica e universitaria. È risparmio per il Sistema sanitario nazionale, in favore di maggiori risorse per una salute accessibile e gratuita per tutti. Potremmo rendere possibile tutto questo, a patto di una vera e propria rivoluzione culturale, ormai indispensabile per il pianeta e per la popolazione umana. È questa la sfida di Silvio Garattini che, con la lucidità che lo contraddistingue, invita i singoli e le istituzioni a impegnarsi per un futuro più sano e più giusto.
Il libro Prevenzione è rivoluzione è edito dal Mulino

Silvio Garattini è medico e libero docente in Chemioterapia e Farmacologia. Fondatore nel 1961 e presidente dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche – IRCCS Mario Negri, è stato membro di molte istituzioni di indirizzo e controllo delle politiche del farmaco e ha ricoperto numerose cariche anche a livello internazionale. Con il Mulino ha pubblicato Brevettare la salute? Una medicina senza mercato (2022).

Salvatore De Franco Laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Chirurgia presso la Facoltà di Medicina di Parma e Specializzato in Chirurgia Sperimentale e Microchirurgia presso la Facoltà di Medicina di Milano. Dal 1984 al 30 dicembre 2016 chirurgo generale e di seguito direttore dell’Area Formazione ed Innovazione Clinica dell’Azienda Ospedaliera -IRCCS di Reggio Emilia. Ha pubblicato 135 lavori scientifici su temi di chirurgia sperimentale, casistica e ricerca clinica. Dal 2001 al 2014 ha ricoperto la carica di Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Reggio; da coordinatore del Comitato Scientifico collabora con il Provider Nazionale ECM FNOMCeO. Dal 2017 è impegnato nelle attività delle Organizzazioni di volontariato di Reggio Emilia AVIS, AIDO, nell’ Associazione Vittorio Lodini, nella Libera Università Crostolo, e con ISDE (Medici dell’Ambiente Italia) per la diffusione della cultura al contrasto dei cambiamenti climatici.

 

Martedì 16 aprile 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
I Martedì della LUC a tema: Cultura Salute e Benessere
Pier Luigi Rossi
L’intestino. Dalle fake news alla scienza
Pier Luigi Rossi tratterà il tema del viaggio del cibo all’interno del nostro corpo e di come un’alimentazione consapevole, basata sulla conoscenza e non sulle “fake news”, possa permetterci davvero di raggiungere il benessere psico-fisico.

Pier Luigi Rossi, medico, è specialista in Scienza dell’Alimentazione, in Igiene e Medicina Preventiva, docente del Master Alimentazione ed Educazione alla Salute dell’Università degli Studi di Bologna, docente al Master Dietetica e Nutrizione dell’Università Cattolica di Roma, docente di Nutrizione Molecolare Master Medicina Estetica Università degli Studi di Sassari. Professore (a.c.) in Scienza dell’Alimentazione all’Università degli Studi di Siena-Arezzo dal 1995 al 2009. Esperto del Consiglio Superiore di Sanità dal 2003 al 2006 e Dirigente Medico (Primario) ASL-Arezzo dal 1990 al 2009. Ha ideato il metodo molecolare di alimentazione consapevole ed è autore di libri e ricerche scientifiche. Dal 1990 ad oggi è stato ospite in RAI nelle trasmissioni “Più sani Più belli”, “Linea Verde”, “Uno mattina”, Domenica IN”, “Geo&Geo”, “Occhio alla spesa”, “Uno mattina Verde”, Medicina 33″, TG1. Per Aboca Edizioni ha pubblicato Dalle calorie alle molecole (2014) e Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo (2016), L’intestino, il sesto senso del nostro corpo (2018), La buona salute. Il giusto cibo per un corpo nuovo (2019) e Le ricette della buona salute (2020) e la nuova edizione, rivista e aggiornata, de L’intestino, il sesto senso del nostro corpo (2023).

 

Martedì 23 aprile 2024, ore 17.30, Aula Magna Manodori, Unimore, Palazzo Dossetti
I Martedì della LUC a tema: Cultura Salute e Benessere
Elisabetta Donati
Invecchiare con …arte! Esperienze di welfare culturale nelle città di Milano e di Reggio Emilia.

L’incontro propone riflessioni sulla cultura della longevità a partire da due esperienze realizzate dalla Fondazione Ravasi Garzanti di Milano in partnership con due importanti Istituzioni culturali.
Una rassegna teatrale dal titolo: “La grande età” avviata dal 2022 con il Teatro Franco Parenti di Milano e un progetto di danza dal titolo “Overdance” della Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto di Reggio Emilia.  Lo sguardo delle arti per mettere in luce le potenzialità di ogni stagione della vita; l’energia creativa come affermazione della propria singolare vicenda ad ogni età.

 Elisabetta Donati Sociologa, ricercatrice, docente a contratto su Sociologia della Famiglia presso l’Università degli Studi di Torino. Tra i temi delle sue ricerche: le pari opportunità nella società e nel lavoro, il fenomeno dell’invecchiamento, ma anche il mondo giovanile, la famiglia. Tra le pubblicazioni: nel 2008, per F. Angeli, un saggio sulle transizioni nelle età adulte: “Nuovi cinquantenni e secondi cinquant’anni. Donne e uomini adulti in transizione verso nuove età” (con L. Abburrà); nel 2010, i risultati di una ricerca sulla violenza contro le donne anziane; nel 2012 un saggio: Generazioni e scambi di cura, Il Mulino, (con M. Naldini) e nel 2013 i risultati di una ricerca sul caso italiano in una indagine comparativa fra 6 Paesi europei sul tema delle strategie di cura familiari. Per il Mulino ha curato “La metropoli e le stagioni della vita”. E’responsabile della segreteria scientifica della Fondazione Ravasi Garzanti che opera da tempo per promuovere il disegno di una comunità che, di fronte alla novità dell’invecchiamento, sappia evolvere in modo consapevole, armonico e solidale, creando le condizioni necessarie perché la popolazione anziana possa vivere al meglio la propria stagione e rappresentare un elemento di sviluppo e progresso per la società.